A tutti noi è capitato di vedere fotografie di cattivi esempi di sicurezza sul lavoro, meno frequentemente ci è successo di verificare condizioni insicure e più raramente abbiamo avuto l’occasione di assistere al proprio vicino che ha deciso di eseguire dei lavori in altezza senza alcuna misura di sicurezza, mettendo a repentaglio la propria vita per fissare della segnaletica verticale ad un palo.
A me oggi è toccato questo: vedere questo lavoratore incosciente salire con una scala su un bancale sollevato da un muletto per fissare un cartello di segnaletica ad un palo.
Non proprio il mondo immaginato da #ils che esordisce sulla propria pagina con “Immaginiamo un mondo dove le persone si sentono protette e al sicuro, dove il lavoro significa salute e sicurezza, le persone non sono guidate dagli obblighi ma ispirate dai sentimenti e dove si ama la sicurezza come si ama la vita.”
Mi domando dove questo lavoratore abbia sotterrato ciò che ha appreso ai corsi sulla sicurezza sul lavoro o sulla safety come usiamo dire oggi, sempre che ne abbia frequentati.
Mi domando se un sistema di gestione HSE possa fare qualcosa per situazioni come questa.
Temo di no. Così mi è venuto voglia di aggiungerci un bel “Safety First” come se fosse scritto sul muro di fronte al quale stava mettendo in pericolo la propria vita.
Verrebbe da sorridere per la foto, ma purtroppo non c’è nulla di cui rallegrarsi.
Oggi quest’uomo si è affidato alla Sorte ed è stato fortunato. La prossima volta andrò a fermarlo.