La Legge 231 e il Modello 231 diventano maggiorenni.
Il giorno 8 giugno 2019 la Legge 231 diventa maggiorenne. La norma che ha rivoluzionato il sistema normativo italiano, scuotendo il principio “societas delinquere non potest” codificato nell’articolo 27 della Costituzione, compirà 18 anni proprio nel 2019.
Il decreto legislativo 231 del 2001 ha infatti introdotto la responsabilità amministrativa degli enti[1] per reati commessi da personale direttivo e/o amministrativo, nell’interesse e vantaggio degli enti stessi.
L’adozione di un modello di organizzazione, gestione e controllo[2], di cui al decreto legislativo 231/01, atto a prevenire reati e svolgere le attività d’impresa in maniera trasparente, risulta una scelta strategica per le imprese ed i loro stakeholder, estendendo i benefici derivanti a molteplici ambiti di gestione.
Uno dei 10 errori più comuni nell’applicazione del Modello Organizzativo 231 è l’incompleta individuazione di criteri e strumenti idonei ad identificare le aree di rischio nelle attività della società, quali per esempio, la valutazione della contrattazione con gli enti pubblici – attività rientrante nei reati 231 (Tribunale Milano, 28 ottobre 2004)[3].
Responsabilità amministrativa – reati 231– sanzioni 231
Il D.LGS 231 del 2001, aggiornato dalla Legge 167/2017 con reati riguardanti il razzismo e la xenofobia, raggruppa ora nella sua sezione III ben 18 categorie di reati sanzionati. Le categorie sono consultabili nella Figura 1 – reati 231 e sanzioni 231, ove per ogni articolo si può visualizzare il range delle sanzioni pecuniarie 231 basato su un sistema a quote.
Se all’entrata in vigore del d.lgs 231/01 i reati 231 sembravano riguardare maggiormente le aziende di grandi dimensioni, l’emissione di complessivi 44 aggiornamenti alla norma ha suscitato rapidamente l’interesse di tutte le aziende italiane.
Le sanzioni previste del decreto 231/01 includono la confisca del profitto, una sanzione amministrativa pecuniaria basata su quote, nonché un notevole danno all’immagine del brand in quanto le sentenze sono rese pubbliche. Forse ancora più severe di tutte, sono le sanzioni interdittive 231.
I reati 231 ora includono anche i delitti informatici, il trattamento illecito di dati, i reati ambientali 231, nonché i danni gravi alla salute e sicurezza coinvolgendo quindi senza dubbio anche le Piccole Medie Imprese.
I benefici del Modello 231 e le nuove linee guida Confindustria 231
L’adozione ed attuazione del modello di organizzazione gestione e controllo (ex decreto legislativo 231 01) per le PMI sembra facilitata dal legislatore attraverso alcune “flessibilità” riservate per quest’ultime. I compiti dell’Organismo di Vigilanza 231 nelle PMI, tra cui la vigilanza sul funzionamento e l’osservanza del MOG, possono essere demandate all’organo dirigente.
Per facilitare la predisposizione di un Modello Organizzativo 231 idoneo, funzionale ed efficace, nonché le attività del ODV 231 è auspicabile consultare il documento Principi consolidati per la redazione dei modelli organizzativi e l’attività dell’organismo di vigilanza e prospettive di revisione del d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231 redatto dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili in collaborazione con ABI CNF e Confindustria.
Il documento, pubblicato il 10 gennaio 2019, dimostra l’impegno continuo nell’approfondire l’applicazione pratica delle tematiche per la gestione trasparente ed efficace dell’impresa e la creazione di una vera “cultura 231”.
Note
[1] Secondo art. 1 della norma, le disposizioni si applicano agli enti forniti di personalità giuridica e società anche prive di personalità giuridica. Non si applicano invece allo Stato ed Enti Pubblici Territoriali.
[2] “I destinatari del Modello sono tutti i soggetti tenuti ad adeguare le proprie azioni e i propri comportamenti ai principi, agli obiettivi, ai protocolli e alle procedure previste, oltre che agli impegni sanciti dal Codice Etico.” (CNDCEC e FNC – Principi di redazione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex d. lgs. 231/2001 – giugno 2016)
[3] Decreto 231 – 2001 Le linee guida ed i 10 errori più comuni nell’applicazione del modello – Una breve guida al decreto ed alla sua applicazione in azienda (Avv.to Carlo Berti, Avv.to Laura Fiori, Dott.ssa Annarita Bergianti, Dott. Benedino Calzolari)